Nessuno aveva mai osato tanto: sul palco di Sanremo, nel 1961, un certo Adriano Celentano, scoperto un paio d’anni prima al Festival dell’Adriatico dal duo di impresari anconitani Sulpizi e Vico, dopo un inizio classicheggiante volta le spalle alla platea, fa un guizzo e attacca “… con ventiquattromila baci….” Un successo senza precedenti che fa balzare tutti sulla sedia. Per primi, i due impresari del rock di Ancona, in prima fila. Per la gioia, manco a dirlo, del loro amico e conterraneo chiaravallese Gianni Ravera, che d’ora in poi inviterà sempre Sulpizi e Vico a Sanremo per dargli una mano nell’organizzazione e nell’invito di tante star della canzone. Celentano che quell’anno effettuò anche il servizio militare, volle chiamare a Milano i due impresari di Ancona per seguirlo nella sua carriera e fargli da manager… ma poi le loro strade si divisero, come scritto con dovizia di particolari sul libro “Sulvic. Impresari del Rock” di Luca Guazzati, edito dall’Associazione Sulvic, voluta dagli eredi di Sulpizi e Vico.